LE MALATTIE
DEL SILENZIO
del Dr. ROMANO BUCCI*
In tempi
in cui solo ciò che appare esiste, anche la sofferenza
deve essere pubblicizzata per meritare considerazione. E' la
logica della società mediatica, che polverizza e consuma
ogni valore e dimensione umani. Quello che appare meno ovvio
e scontato è che a tele logica si siano piegati anche
coloro che per compito devono guardare oltre le apparenze e devono
programmare risposte adeguate per tutte le necessità.
Così capita di vedere, ormai quotidianamente, che anche
nel campo della salute esistono malattie e malati!
di serie A, B, C, ecc. Solo le malattie che fanno notizia ricevono
attenzione e, talvolta, soluzioni. Si scatenano in tal modo le
guerre tra poveri, le guerre tra disperati, tra malati ed i loro
aprenti a scapito di altri malati, per ottenere dal sempre più
malandato S.S.N. (Sistema Sanitario Nazionale) risorse e spazi
indispensabili per le cure specifiche.
In questa guerra fino ad oggi tra i perdenti vi sono i malati
reumatici. Incompresi, più spesso banalizzati (suvvia,
chi non ha un doloretto reumatico), in pochi conoscono
la vera realtà di queste malattie. Patologie che colpiscono
assai spesso persone giovani o in età lavorativa, che
non guariscono se non raramente, talvolta mortali e sempre fortemente
invalidanti se non adeguatamente curate. Basti pensare all'Artrite
Reumatoide, al Lupus Eritematoso Sistemico, alla Sclerodermia,
alle vasculiti, ecc.: malattie tutte che introducono il malato
ed i suoi cari nel lungo e pesante tunnel della sofferenza, che
ti accompagna per il resto della vita. Ebbene, a questi malati
noi dedichiamo il nostro impegno e le nostre intelligenze; a
questi malati, che sono tra i più numerosi nell'intera
popolazione e tra i più colpiti da invalidità secondo
i dati ufficiali dell'ISTAT; a questi malati che vivono in silenzio
la loro realtà di dolore. Un destino, però, tutt'altro
che scontato ed ineludibile a patto di porre in essere tutte
le più moderne opportunità terapeutiche ed assistenziali:
dalle innovazioni farmacologiche ai piani di recupero, alle sempre
più raffinate possibilità di diagnosi precoce.
Occorre, dunque, una vera e propria programmazione terapeutica
ed assistenziale, che richiede ovviamente la presenza di strutture
reumatologiche adeguate e qualificate. Mentre in tutta Europa
già da alcuni decenni operano capillarmente tali strutture
proprio per le malattie reumatiche in considerazione dei loro
elevati costi sociali ed umani, in Italia e nel Meridione in
particolare si registra una carenza sconcertante se non colpevole.
In Puglia, poi, siamo arrivati al punto che l'Assessorato Regionale
alla sanità non ha riconosciuto a questi malati il diritto-necessità
di una riabilitazione specifica, escludendo le malattie reumatiche
dal piano della riabilitazione!
Con questa nostra rivista, e con l'omonimo sito internet, noi
vogliamo contribuire a diffondere la conoscenza della patologia
reumatica, della sua incidenza, delle possibilità di cura;
vogliamo rispondere ai dubbi, alle domande che tutti, pazienti
e non, vorranno indirizzarci. Ma siamo pronti anche a denunciare
con forza tute le inaccettabili discriminazioni di cui i nostri
malati ancor oggi sono vittime, perché essi non si sentano
più soli o abbandonati al proprio destino.
E' ora di uscire dal silenzio non per sottrarre ad altri malati
spazi di assistenza, ma per rivendicare la pari dignità
del proprio dolore, della sofferenza, per far si che la nostra
Puglia non sia più una regione al confine con l'Europa.
*Presidente della Lega Apula contro le Malattie Reumatiche
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